Piano casa: le novità dell’ultima bozza

E’ stata trasmessa dal Ministero delle Infrastrutture alle Regioni l’ultima bozza del decreto attuativo del Piano Casa (articolo 11 del Dl 112/2008).

Tra le novità presenti nel nuovo testo c’è la possibilita` di acquistare gli alloggi realizzati con il piano casa assegnati in affitto agevolato, alla scadenza del vincolo alla locazione. Ma anche il ruolo di proponente del programma riconosciuto a Comuni e Regioni, le gare per selezionare i programmi edilizi in concorrenza proposti da soggetti pubblici o privati e, infine, un "comitato" per l`attuazione del piano casa.

In questi giorni le Regioni stanno facendo una prima valutazione di questo testo, che si e` arricchito di tre nuovi articoli ( ne conta 14 in tutto). Il testo verra` esaminato e discusso dagli assessori regionali alla Casa. Le conclusioni di questo esame verranno consegnate alla conferenza straordinaria delle Regioni.
E` la prima volta che sul piano casa gli Enti territoriali si confrontano a livello politico su un testo ufficiale.

L’opzione di acquisto per gli inquilini e` contenuta nel nuovo articolo 7 del testo dedicato alla “vendita degli alloggi“. L`opzione di acquisto viene offerta agli inquilini alla scadenza del vincolo di 25 anni per l`affitto a canone agevolato. La durata del vincolo si trova indicata sempre nella bozza di Dpcm (al precedente articolo 6).

L`offerta e` data «in prelazione agli inquilini, in forma individuale o collettiva, ad un prezzo pari al costo iniziale dell`abitazione rivalutato dell`inflazione reale registrata tra la data di rilascio del certificato di agibilita` e il momento dell`offerta».
Nei confronti degli inquilini viene anche tollerata una certa morosita`. L`offerta avverra` «nel caso in cui gli inquilini abbiano mantenuto un tasso di morosita` inferiore al 5% e non abbiano danneggiato l`alloggio».

In seguito gli immobili potranno essere offerti al Comune (alle stesse condizioni economiche) e in ultima istanza le case potranno andare sul libero mercato. La dismissione e` sempre indicata come una possibilita`, mai come un obbligo.

Nuovo anche il successivo articolo 8 sulle "procedure attuative". La novita` riguarda soprattutto i Comuni, che avevano chiesto la titolarita` di proponente dei programmi urbanistici. In questo ruolo, gli enti locali vengono equiparati alle Regioni.

«Per partecipare al piano – recita il testo – le Regioni o gli enti locali interessati, quali soggetti proponenti, presentano proposte facenti parte di un programma di interventi coordinati, volte a incrementare (…) il patrimonio di edilizia residenziale, anche sociale». Spettera` sempre alle Regioni e ai Comuni il compito di convocare le eventuali conferenze di servizi.

Regolamentata anche la gara fra i diversi soggetti in concorrenza per essere inseriti nel piano casa, sempre a cura delle amministrazioni. 
«Il proponente (cioe` la Regione o il Comune, ndr) – recita il testo dell’articolo 8 – , attraverso procedure di evidenza pubblica, promuove e valuta, ai fini dell`ammissibilita`, le proposte di intervento candidate all`inserimento nel programma di edilizia abitativa che pervengono dai soggetti pubblici, dagli ex Iacp comunque denominati, e dai privati interessati».

L`ultima novita` e` il comitato per l`attuazione del piano casa (cui e` dedicato l`articolo 14), con compiti di «monitoraggio» e di «proposte di intervento».
L`organismo viene istituito dal ministero delle Infrastrutture, avra` sede a Porta Pia e vi siedera` un solo rappresentante ciascuno per Regioni, Comuni e Province accanto a piu` rappresentanti dei ministeri dell`Economia e delle Infrastrutture.

Fonti: www.ance.it e Il Sole 24 Ore
 

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