Piano Casa, stop dalle Regioni sulle semplificazioni

Le Regioni frenano sulla deregulation dei titoli edilizi prevista nello schema di decreto legge messo a punto dal Governo venerdi` scorso.

Le riunioni che si sono tenute lunedì (prima fra i tecnici delle Regioni, poi con i tecnici del Governo) hanno evidenziato perplessita` dei Governatori sulla lista molto ampia di tipologie di interventi edilizi liberi, che non hanno piu` bisogno di permesso di costruire (la vecchia licenza edilizia) ne` di denuncia di inizio attivita` (Dia).

Le osservazioni regionali dovrebbero essere state recepite nel preconsiglio dei ministri di ieri mattina dove si è cercato di formulare un testo di compromesso, con la riduzione delle tipologie ammesse alla deregulation.

Il nuovo testo dovra` essere pronto per oggi, quando si riuniranno nuovamente la Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali e successivamente la Conferenza Stato-Regioni, per dare il via libera previsto esplicitamente per il decreto legge dall`accordo siglato il 1° aprile.

Difficile dire  fino a che punto il nuovo testo recepira` le indicazioni regionali. Confermato, pero`, che il Governo intende comunque portare il decreto legge all`approvazione del Consiglio dei ministri di giovedi`.

La tragedia del terremoto in Abruzzo non arresta quindi l`iter del decreto legge e potrebbe semmai pesare sul testo con l`inserimento della normativa antisismica congelata a partire dal 2005.

Non e` escluso neanche che nel testo finale del decreto legge possano essere introdotte agevolazioni per chi investe in interventi di adeguamento antisismico.

In questo senso si e` espresso esplicitamente lunedì il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, in missione con le imprese italiane in Russia.

Bisogna dire, per altro, che in fatto di normativa antisismica, il Governo aveva recepito nel testo del decreto legge la richiesta delle Regioni di semplificare il sistema attuale delle autorizzazioni, passando da una verifica preventiva generalizzata su tutti gli interventi a un sistema di controlli a campione sull`effettiva applicazione della normativa tecnica. Non e` chiaro se ora questo snellimento procedurale venga mantenuto.

Le due tipologie edilizie liberalizzate dal Governo che avranno maggiore impatto sulla realta` sono certamente le manutenzioni straordinarie e i cambiamenti di destinazione d`uso per cui c`e` una forte aspettativa: anche Assoedilizia aveva espresso nei giorni scorsi la richiesta di una deregulation su questo punto.

Il testo del Governo prevede, per altro, la possibilita` di fare il cambio di destinazione d`uso con tre paletti rigidi: non ci devono essere opere edilizie, non ci devono essere sovraccarichi urbanistici, occorre comunque che siano rispettate le prescrizioni urbanistiche.

Un altro punto che si e` a lungo discusso nell`incontro fra i tecnici delle Regioni e del Governo e` quello delle autorizzazioni paesaggistiche.

Le Regioni chiedono di confermare fino al 2011 il regime attualmente in vigore in cui il parere della Sovrintendenza rientra all`interno del piu` generale iter del via libera della Regione.

Il Codice Urbani sui beni culturali prevedeva, invece, una procedura piu` rigida, con un impegno piu` forte per le Sovrintendenze: proprio questa procedura dovrebbe entrare in vigore dal 30 giugno.
Ed e` questo il termine che le Regioni chiedono adesso di congelare. Nessun problema dovrebbe esserci, invece, per le altre semplificazioni previste dal decreto legge.

In particolare piena intesa c`e` sulla necessita` di evitare duplicazioni con la valutazione ambientale strategica (Vas) “governata“ dal ministero dell`Ambiente.

Accordo anche sull`inserimento nel decreto – anche questa e` una richiesta regionale – di principi urbanistici innovativi, come la perequazione e la compensazione.
Questa parte ha subito alcuni aggiustamenti proposti ancora dai Governatori.

Questi strumenti consentono ai Comuni di trasferire cubature e diritti edificatori di privati dalle zone vincolate o “pubbliche“ a quelle di espansione: gia` sono state inserite in alcune leggi regionali d`avanguardia, a partire dalla capostipite della nuova generazione di leggi per il governo del territorio, la legge toscana 5/1995.

 Fonti: www.ance.it e Il Sole 24 Ore
 

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