Piemonte: nel 2012 diminuisce la quantità di rifiuti urbani prodotti

Il Piemonte raggiunge risultati virtuosi in tema di produzione complessiva di rifiuti urbani: la mole totale, per quanto riguarda il 2012, è infatti calata di circa 100mila tonnellate rispetto al 2011, segnando quindi una diminuzione quantitativa di rifiuti prodotti del 4,7%.

Le cause vanno ricercate in due differenti direzioni: da una parte nelle numerose ed efficaci azioni di prevenzione attivate sul territorio da parte della Regione; dall’altra, alla evidente contrazione dei consumi effettuati dalle famiglie piemontesi causata dalla crisi economica.

Entrando nei particolari, la produzione di rifiuti nell’anno 2012 in Piemonte si è attestata sulla quota di circa 2 milioni di tonnellate, di cui la metà raccolta in modo differenziato ed avviata ad operazioni di recupero, e la restante quota (960mila tonnellate) è stata invece avviata a smaltimento. In termini di quantità pro capite, ogni abitante piemontese ha prodotto circa 464,5 kg di rifiuti dei quali 245,1 kg sono stati raccolti in modo differenziato e avviati a recupero, mentre 219,4 kg sono stati avviati a smaltimento.

Sebbene il Piemonte non sia ancora riuscito a raggiungere la quota del 60% di raccolta differenziata, così come indicato dalla normativa nazionale, si attesta comunque al quarto posto tra le regioni più virtuose avendo raggiunto la percentuale del 52,8% (51,4% nel 2011).

I dati qui riportati emergono dalle elaborazioni dell’Osservatorio regionale sui rifiuti e sono stati presentati proprio nella giornata di ieri in giunta regionale dall’Assessore all’ambiente Roberto Ravello, il quale ha affermato: “Ora è fondamentale che le Province, insieme ai Comuni, diano finalmente piena attuazione alla riforma della governance dei rifiuti, prevista dalla legge regionale 7/2012, per garantire continuità e miglioramento nei servizi al cittadino”.

Ravello ha concluso affermando che “nonostante il Piemonte mantenga salda l’ambizione di crescere ancora, le Regioni, per nostra voce, hanno sollecitato il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, a rivedere gli obiettivi per la raccolta differenziata, poiché persiste, ancora in molte realtà, una forte discrepanza tra i requisiti normativi e l’effettiva pratica di gestione dei rifiuti”.

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