Sicurezza nelle grandi opere

La Conferenza delle Regioni del 20 marzo 2008 ha approvato le linee guida per il Coordinamento della sicurezza nella realizzazione delle grandi opere.

Questo l’indice del documento:

Premessa;

Definizioni ed acronimi

Aspetti generali

Forme associative fra le imprese: suddivisione di ruoli e responsabilità;

ATI – Associazione Temporanea d’Imprese;

Società Consortile

Consorzio

Scambio di lavoratori fra le imprese;

Autonomia del RL, del CSP, del CSE

Rapporto fra CSE e imprese esecutrici;

Premessa

Fase operativa

Strumenti di comunicazione;

Ruolo degli RLS/RLST

Sistema di monitoraggio;

Requisiti minimi;

Controllo degli accessi delle maestranze in cantiere;

Requisiti minimi;

Informazione, formazione e addestramento;

Requisiti;

Strumenti di verifica;

Gestione dei lavoratori stranieri;

Requisiti minimi;

Gestione dell’emergenza;

Requisiti minimi;

Progettazione dell’opera;

Ruolo del Committente

Redazione del PSC;

Modalità di appalto ed affidamento dell’opera

Strumenti di verifica

Realizzazione dell’opera

Rapporto fra affidataria ed esecutrici;

Verifica di idoneità dei POS;

Attività del CSE

Presenza del CSE in cantiere

Altre attività del CSE

Tavolo di confronto tra servizi di prevenzione, RLS, committenza ed imprese esecutrici;

appendice.

Dopo le "Linee guida per l’applicazione del DPR 222/03" in materia piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e determinazione dei costi relativi alla sicurezza, adottate il 1 marzo 2006 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, questo secondo lavoro prodotto da "ITACA" e dal "Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro", offre un chiarimento e delle soluzioni al delicato problema della sicurezza dei lavoratori nei cantieri delle cosiddette Grandi Opere previste dalla normativa nazionale di settore, che stanno avendo un forte impatto sia sul territorio che sulle condizioni di lavoro e di salute di migliaia di lavoratori.

Obiettivo delle linee guida è favorire iniziative a favore e supporto della attività delle amministrazioni e delle imprese per meglio tutelare la sicurezza degli operatori, garantendo il rispetto delle norme a tutela della salute dei lavoratori.

I dati sull’andamento infortunistico indicano tuttora il settore delle Costruzioni come la priorità di rischio nazionale con circa 90.000 infortuni riconosciuti all’anno e con un decisivo contributo percentuale (più di un quarto) agli eventi mortali.

Le azioni di prevenzione e di repressione non sempre si sviluppano in modo efficace e quasi mai sono concepite in modo integrato ed in una ottica strategica.

E’ emersa in questi anni l’inefficacia di tali azioni, imputabile da un lato alla mancanza di una strategia globale e dall’altro al fatto che tale materia, oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni, ha visto la sovrapposizione di ruoli e competenze diverse che impediscono, di fatto la piena applicazione di una coerente efficace strategia di prevenzione e di contrasto del fenomeno infortunistico. Occorre quindi snellire, aggiornare e meglio coordinare il corposo sistema normativo vigente in materia. I costi umani, sociali ed economici del fenomeno sono altissimi e le Istituzioni sono chiamate a dare risposte pronte ed efficaci.

I sistemi di realizzazione delle grandi opere pubbliche con i nuovi istituti contrattuali, quali quello del Contraente Generale o dei cosiddetti Project Financing e Global Service, mettono in crisi i parametri classici su cui sono state impostate anche le norme in materia di sicurezza, perchè nuove e poco definite sono le responsabilità nelle derivanti complesse architetture contrattuali.

Le nuove modalità contrattuali, soprattutto per le grandi opere, spingono, fra l’altro, le grandi imprese di costruzioni a trasformarsi in holding finanziarie e organizzatrici dei processi produttivi, disarticolando le varie fasi realizzative dell’opera e assegnando la copertura dei costi dell’impresa alla compressione dei prezzi nelle fasi di subappalto e dell’esternalizzazione, nelle quali si registrano il maggior numero di incidenti mortali.

E’ importante oggi superare sicuramente il gap infrastrutturale accumulato in questi anni nel nostro Paese per meglio favorire il processo industriale ed economico, ma bisogna farlo tenendo sempre in evidenza le modalità con le quali sono eseguiti i lavori e quelle che meglio tutelano la salute e la sicurezza dei lavoratori. E’ necessario perciò che tutti coloro che sono impegnati nella prevenzione (Stato, Regioni, Enti Locali, imprese, professionisti e lavoratori) producano uno sforzo congiunto per conseguire risultati certi e da troppo tempo ormai solo auspicati, facendo tesoro anche delle esperienze positive maturate in alcune Regioni.

 

Linee guida per il Coordinamento della sicurezza nella realizzazione delle grandi opere

fonte: www.regioni.it

 

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