Speciale Regione Sardegna
LAVORI PUBBLICI
Abbattuto l’ultimo diaframma della galleria sulla S.S. 125
L’ultimo diaframma della galleria Arcu sa Porta è caduto, con una carica di dinamite. Con i suoi 2,645 chilometri sarà la più lunga della Sardegna quando, nella primavera 2009, i lavori in quel tratto della S.S. 125 saranno completati.
Il lotto in fase di realizzazione tra Geremeas e Solanas è costato 49 milioni di euro ed è lungo complessivamente 8,780 chilometri: di questi, 3,5 sono in galleria. Accanto alla galleria aperta oggi sono stati realizzati altri due passaggi. a Bruncu su Campu e Is Canaleddus. Sono in corso anche i lavori per realizzare le rampe dello svincolo per Geremeas e cinque viadotti.
"E’ un momento in cui l’attenzione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro è alta – ha esordito l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni -. Ecco perché il primo saluto va a quanti hanno lavorato alla realizzazione di questa galleria. Un lavoro che corona lo stato di avanzamento di un’opera importante, la quale lega idealmente la città di Cagliari all’Ogliastra, e viceversa. Valorizza territori e una strada nata molti anni fa per ridurre le distanze con quella che veniva definita un’isola nell’isola".
"Per una strana concomitanza nei tempi – ha aggiunto l’assessore Mannoni – tra pochi giorni l’Anas appalterà i lavori della continuazione di questa strada. Una gara da 160 milioni di euro, che consentirà di garantire un’altra opera importante sotto il profilo della sicurezza stradale con un occhio di riguardo alla mitigazione dell’impatto ambientale".
La Maddalena, via ai lavori per il porto turistico di Cala Balbiano
Parere positivo espresso dalla Giunta regionale in merito alla compatibilità ambientale dei lavori di realizzazione del porto turistico di Cala Balbiano (secondo e terzo intervento) nel porto di La Maddalena, richiesti dall’amministrazione comunale.
È stata posta la condizione del rispetto di alcune prescrizioni, sull’osservanza delle quali dovranno vigilare l’Ente Parco dell’Arcipelago della Maddalena, il Servizio Opere di competenza regionale e degli enti dell’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale di Olbia Tempio e l’Arpas.
L’intervento, il cui costo complessivo è quantificato in un milione 963mila 892 euro, è finanziato con fondi della legge regionale 37/1998. Il progetto prevede, in un’area urbana già adibita a servizi portuali, la realizzazione di opere di protezione e di accosto, allo scopo di ospitare imbarcazioni per la nautica da diporto di lunghezza compresa tra 6 e 12 metri, all’interno della zona protetta del molo e, nel periodo estivo, anche barche sino ai 20 metri. Sarà incrementato il numero di posti barca che, dagli attuali 36, salirà a 104.
Tra le altre opere, risultano in programma: la costruzione della banchina di riva a mare in prossimità della via Giulio Cesare, sul lato occidentale della cala, di collegamento del piazzale a terra con il molo sopraflutto; la sistemazione e ristrutturazione dello scalo d’alaggio esistente; la sistemazione e riqualificazione dell’attuale banchina lungoriva fronteggiante l’ex fabbricato della Capitaneria di porto; la realizzazione di alcuni impianti tecnologici.
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Finanziati i lavori di dragaggio allo scalo marittimo di Porto Torres
La Giunta ha dato l’avvio alla spendita dei fondi Por del nuovo ciclo di programmazione (2007-2013) relativamente alle opere portuali, con il finanziamento di interventi urgenti per lo scalo marittimo di Porto Torres. L’importo previsto è di un milione 900mila euro.
"Abbiamo cercato di venire incontro in tempi ragionevolmente brevi alle richieste che ci sono pervenute negli ultimi tempi dall’amministrazione comunale di Porto Torres – commenta l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni -. Spero che l’esecuzione dei lavori avvenga in pochi mesi".
Il progetto, elaborato dal Ministero delle Infrastrutture (Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna), ha tenuto conto delle richieste avanzate dal Comune turritano, che anche di recente ha sollecitato il completamento del dragaggio nel porto commerciale (in particolare nel cosiddetto "bacino storico") per consentire l’attracco delle navi di linea passeggeri e porre fine ai disagi e alle condizioni di pericolo cui sono sottoposti gli utenti e il personale imbarcato nello scalo industriale, a causa della presenza di petroliere e gasiere a distanza ravvicinata.
Sono previsti lavori di dragaggio sino alla profondità di otto metri del fondale marino prospiciente la banchina Segni-Dogana, e il riempimento dello specchio d’acqua alla radice dell’Antemurale di Ponente, con il materiale proveniente dai dragaggi (che sarà sfruttato anche per realizzare un piazzale sterrato). Inoltre, sarà formata una scogliera a protezione della colmata, "previo salpamento e ricollocamento degli scogli esistenti nella zona da colmare e la fornitura da cava delle quantità mancanti".
EDILIZIA E IMPIANTI SPORTIVI
Macomer, tre milioni di euro per strade e impianti sportivi
La Giunta regionale ha approvato un atto aggiuntivo al Programma integrato d’area "Turismo Ambiente – Marghine Planargia" che comprende il finanziamento di alcune opere, presentate dall’amministrazione comunale di Macomer, giudicate complementari e funzionali alla migliore valorizzazione delle risorse locali per lo sviluppo dell’intera area.
Il finanziamento disposto dalla Giunta ammonta a 3 milioni di euro, per un intervento suddiviso in quattro parti. La prima consiste nel completamento del tratto urbano della circonvallazione stradale che porta alla strada statale 131 e alla stazione ferroviaria (700mila euro); la seconda, il completamento di un campo sportivo polivalente con annessa pista di pattinaggio (160mila euro); la terza, il completamento delle sistemazioni a "verde attrezzato" e parcheggi dell’area di pertinenza della piscina coperta e del centro polifunzionale del tempo libero (940mila euro); e, infine, l’ultima riguarda la strada di collegamento tra corso Umberto Nord e via Cavour (1 milione e 200 mila euro).
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AMBIENTE
Buddusò, dalle cave di granito nuove filiere produttive
Con l’approvazione di cinque delibere nella seduta di ieri, la Giunta regionale ha fatto una verifica positiva di alcuni progetti per la coltivazione e il recupero di cinque cave di granito – nelle località "Ludurru", "Oronaghe", "Badu e Sulas", "Oddastra" e "S’Istria-Sos Arestes" -, tutte presenti nel territorio comunale di Buddusò.
Il provvedimento fa seguito alle otto delibere adottate dalla Giunta la scorsa settimana, anch’esse riguardanti il polo del granito di Buddusò. È stato inoltre previsto il recupero dei materiali lapidei inerti e di sfrido in ciascuna cava (mediamente si aggirano intorno al 50 per cento degli estratti). Sul rispetto di tali prescrizioni dovranno vigilare l’Assessorato regionale dell’Industria, il Corpo forestale, la Provincia di Olbia-Tempio e l’Arpas.
"Nemmeno un granello di granito estratto deve restare inutilizzato – spiega l’assessore regionale dell’Ambiente, Cicito Morittu -. Gli scarti devono essere impiegati a fini produttivi (granulati, elementi per pavimentazioni, semilavorati decorativi) e di servizio (edilizia e sottofondi stradali), in modo tale da sviluppare una filiera produttiva che comprenda sia gli impieghi di ingegneria civile, sia il recupero dei minerali più importanti. La Regione è particolarmente attenta a due aspetti: da un lato il ripristino ambientale delle cave, dall’altro le opportunità di rilancio economico dei territori interessati".
Consulta le delibere:
– Progetto per la coltivazione di una cava di granito in località Ludurru;
– Progetto per la coltivazione di una cava di granito in località Oronaghe;
– Progetto di una cava di granito in località Badu e Sulas;
– Piano di coltivazione e ripristino di un giacimento di granito in località Oddastra;
– Piano di coltivazione e ripristino ambientale di un giacimento di granito a "S’Istria–Sos Arestes".
Fonte: www.regione.sardegna.it
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