Veneto: progetto Valle del fiume Po

E’ di 25 milioni di euro il finanziamento che il CIPE ha messo a disposizione della Regione del Veneto per la realizzazione del progetto Strategico Speciale “Valle del fiume Po”, progetto che coinvolge anche le regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna e tutte le amministrazioni provinciali interessate e che riceverà un finanziamento complessivo di 180 milioni di euro.
Il Progetto Valle del Po costituisce un programma organico sovraregionale, che prevede un complesso di azioni per il raggiungimento di alcuni obiettivi qualificanti: miglioramento delle condizioni di sicurezza, anche mediante azioni di riduzione della vulnerabilità e incentivi alla delocalizzazione di quelle abitazioni ancora presenti all’interno degli argini del fiume; incentivazione delle attività di manutenzione ordinaria e di monitoraggio morfologico e controllo; tutela delle fasce fluviali; tutela quali-quantitativa della risorsa idrica; incentivazione della fruizione delle risorse ambientali e storico-culturali; promozione dell’immagine del Po e del turismo fluviale; sostegno alle attività ecocompatibili e all’educazione e sensibilizzazione ambientale.

Per quanto riguarda il Veneto, le linee principali dell’azione regionale saranno quelle del riassetto idraulico, della tutela dell’ambiente e della risorsa idrica e della valorizzazione turistica: si avvieranno importanti interventi di consolidamento e adeguamento delle imponenti strutture arginali dell’asta principale, così come dei rami deltizi, si opererà per contrastare la risalita del cuneo salino, si creeranno bacini di stoccaggio di acqua dolce da destinare all’agricoltura, si potenzieranno, infine, i percorsi turistici, promovendo nel contempo le attività culturali ed enogastronomiche.
“Un programma organico come questo che vogliamo mettere in piedi – spiega l’Assessore alle Politiche dell’Ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta – ha natura necessariamente sovraregionale, ma questo non comporta né lo scavalcamento, né l’indebolimento del livello regionale, che anzi resta centrale nella gestione dell’ambiente e nella valorizzazione delle risorse naturali.
L’esperienza ha dimostrato che interventi sul fiume non progettati all’interno di un quadro organico, che comprenda l’intera asta fluviale, possono risultare del tutto inutili o addirittura dannosi rispetto all’equilibrio generale, in quanto i benefici apportati localmente possono essere inferiori alla somma degli effetti negativi prodotti. Non si tratta semplicemente di una questione di “solidarietà territoriale” (preoccuparsi di non scaricare su altri territori i costi delle azioni locali), – precisa Conta – ma di garantire l’efficacia stessa degli interventi, tenendo conto nella progettazione, non solo delle conseguenze extra-locali, ma anche delle modifiche strutturali indotte (ogni azione stimola dei feed back da parte del sistema che, modificandone gli equilibri, possono inficiarne l’efficacia). Tra i tecnici delle quattro Regioni interessate e delle province – continua – sono tuttora in corso incontri e riunioni per definire nel dettaglio i contenuti del Progetto Speciale, ma posso dire sin d’ora che per l’area veneta saranno a disposizione almeno 25 milioni di euro. Voglio ricordare – spiega ancora l’Assessore – che la sicurezza idraulica e la disponibilità, nelle forme più opportune, della risorsa idrica costituiscono fattore propedeutico di crescita per una società civile.
Il progetto Valle del Po – conclude Conta – si svilupperà nei prossimi cinque anni e garantirà le risorse necessarie per dare nuovo impulso a quest’area, contribuendo a un forte recupero di efficienza da parte del sistema nella direzione dello sviluppo sostenibile.”

Fonte: www.regione.veneto.it

 

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