Lo Sblocca Italia è finalmente legge: le novità più rilevanti

Lo Sblocca Italia è ufficialmente legge: il via libera definitivo è arrivato ieri sera al Senato con 157 voti favorevoli, 110 contrari e nessun astenuto. Lotta dura del Movimento 5 Stelle in fase di ostruzione nella notte di Palazzo Madama (tra mani sporche d’inchiostro, ostruzione fisica e bagarre ad oltranza): ma poi, alle 22 circa, il provvedimento ha passato le forche caudine dell’approvazione finale.

Lo Sblocca Italia è una sorta di provvedimento “omnibus” contenente una serie di norme relative molteplici ambiti: sblocco dei cantieri (che partiranno con tempi certi), interventi per le calamità naturali, semplificazioni per l’edilizia, banda larga e ultralarga, ammodernamento delle ferrovie e concessioni autostradali. Andiamo a vedere in rapida sintesi le principali novità in materia di urbanistica, edilizia e territorio.

1. Deroga al patto per aprire i cantieri: per le piccole opere arriva infatti un nuovo allentamento del Patto di stabilità interno.

2. Pacchetto casa: semplificazioni per i lavori di ristrutturazione, resta lo sconto del 20% (fino a 300mila euro) per chi compra casa e la affitta a canone concordato per 8 anni. Torna la norma che consente di giungere al Regolamento Unico Edilizio. Al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti, sarà adottato uno schema di regolamento edilizio tipo tra Governo, regioni e autonomie locali, in sede di Conferenza unificata. Tale Regolamento indicherà i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico e dovrà essere adottato dai comuni.

3. Reti ultraveloci, anche nei nuovi edifici: sconto fiscale del 50% per chi investe nelle aree bianche per la banda larga, ma anche in città dove una infrastruttura è già presente. Obbligatorio da metà 2015 per gli edifici di nuova costruzione prevedere canaline per i cavi della banda ultra larga.

4. Calamità naturali e alluvione Genova: una delle principali novità arriva dopo il dramma del capoluogo ligure. D’ora in avanti le opere potranno dunque partire anche se sulla gara è pendente un ricorso del TAR da parte dei concorrenti. Si punta così a snellire e velocizzare gli iter amministrativi. Ma il Fondo emergenze nazionali viene rimpinguato solo con 50 milioni (contro i 100 appunto introdotti in commissione). Le risorse dovrebbero essere destinate a tutti i territori colpiti dal maltempo (tra cui anche  Trieste, Maremma e Parma).

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Un piccolo inghippo è però emerso ieri sera: il governo dovrà infatti intervenire prima che il testo entri in vigore (prima della pubblicazione in Gazzetta della Conversione in legge che deve avvenire entro l’11 novembre) per dare copertura alla norma che esclude dal Patto di stabilità interno le opere di bonifica degli Enti territoriali, introdotta alla Camera. Ha assicurato il sottosegretario Luciano Pizzetti che il Governo sanerà questo buco con un decreto correttivo, in modo da non dover ricorrere alla terza lettura alla Camera, col rischio che il termine scada.

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