Emergenza casa in Italia

“Il problema della casa è notevolmente cresciuto in questi ultimi anni, sino a divenire un’emergenza nazionale che non può essere risolta con risposte parziali, senza prospettive di lungo respiro”.
È quanto scrive l’assessore alle politiche sociali e abitative della Regione Umbria, Damiano Stufara, a nome del Coordinamento delle Regioni, nella lettera indirizzata al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli in cui si sollecita un confronto con il Governo “al fine di individuare obiettivi comuni, strategie generali e percorsi programmatici sulla base di risorse certe e costanti nel tempo”.

“Sono sempre più numerose – sottolinea l’assessore Stufara – le famiglie al di sotto della soglia di povertà, che non trovano soluzioni alloggiative adeguate e compatibili con le proprie condizioni economiche. L’emarginazione non è rappresentata solo dalle categorie sociali tradizionalmente svantaggiate, quali disoccupati, lavoratori precari, immigrati, ma anche da famiglie monoreddito che manifestano un profondo disagio causato dalla difficoltà a sostenere l’alto livello dei costi per l’accesso all’abitazione, sia in proprietà sia in locazione sul libero mercato, costi che sono lievitati a causa della mancanza di un’offerta economicamente sostenibile”.
 
“Ai bisogni di queste famiglie in condizioni di sofferenza – rileva ancora l’assessore regionale – è difficile fornire una soluzione, soprattutto per l’insufficienza del patrimonio edilizio pubblico a disposizione. È tuttavia evidente che il soddisfacimento delle necessità abitative deve diventare uno degli obiettivi fondamentali su cui fondare le politiche sociali del Paese”.
Per questo motivo, le Regioni italiane ritengono “indispensabile trovare forme di collaborazione tra i vari livelli istituzionale (statale, regionale, comunale), che siano rispettose dei ruoli definiti costituzionalmente e che siano finalizzate a costruire insieme nuove politiche improntate alle mutate esigenze del tessuto sociale, uniformi su tutto il territorio nazionale, ma contemporaneamente aperte ad affrontare le singole specificità territoriali”.

Le Regioni, pertanto, chiedono “di poter aprire un proficuo e fattivo confronto con il Governo” e auspicano, inoltre, che riprendano i lavori del “Tavolo di concertazione” istituito presso il Ministero delle Infrastrutture, affinché possano tradursi in atti normativi gli “utili suggerimenti e le concrete proposte” contenute nel documento finale del Tavolo e che necessitano di ulteriori approfondimenti.

Fonte: www.regione.umbria.it

 

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