Esenzione ICI
La camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, che adesso passa all’esame del Senato. E’ approvata dunque l’esenzione ICI per la prima casa.
Ricordiamo che oltre all’abolizione completa dell’ICI sulla prima casa (il precedente governo l’aveva detassata del 40 per cento), le principali disposizioni previste dal disegno di legge riguardano:
– le misure sperimentali per l’incremento della produttività del lavoro;
– la rinegoziazione dei mutui per la prima casa, alla luce della convenzione stipulata tra il Ministero dell’economia e delle finanze e l’Associazione bancaria italiana. La differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originariamente previsto e quello risultante dall’atto di rinegoziazione è addebitata su un conto di finanziamento accessorio regolato al tasso che si ottiene in base all’IRS a dieci anni, alla data di rinegoziazione, maggiorabile fino ad un massimo di uno spread dello 0,50 annuo e non, come previsto nella prima stesura del decreto, maggiorato di uno spread dello 0,50.
L’esenzione dell’ICI sulla prima casa comporta un minore gettito d’imposta pari a 1.700 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008. Sono stabiliti, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, criteri e modalità per l’erogazione del rimborso ai comuni che il Ministro dell’interno attuerà con un proprio decreto, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge. Criteri e modalità per l’erogazione del rimborso devono seguire principi che tengano conto dell’efficienza nella riscossione dell’imposta, del rispetto del patto di stabilità interno, per l’esercizio 2007, e della tutela dei piccoli comuni.
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