Il CdM ha detto sì al Decreto del fare, ecco le novità per l’edilizia

Il Consiglio dei Ministri di sabato 15 giugno ha approvato lo schema del c.d. Decreto del Fare. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Alcune misure sulle semplificazioni e sul consumo di suolo sono state dirottate verso dei disegni di legge, ma il Decreto del Fare conterrà circa 80 articoli che comprendono disposizioni per la sburocratizzazione delle procedure edilizie, per lo sblocco dei cantieri per le infrastrutture, per le imprese e altro ancora. Vediamole di seguito.

Infrastrutture
Molte e tutte importanti le misure dedicate al rilancio del settore delle infrastrutture nel nostro Paese contenute nello schema del Decreto del Fare approvato.
Sono 2 miliardi di euro le risorse messe a disposizione per consentire la continuità dei cantieri in corso o per l’avvio di nuovi lavori. Tra gli interventi la linea 4 della metropolitana milanese, la tratta Colosseo – Piazza Venezia della linea C della metro di Roma, il quadrilatero stradale Umbria-Marche, la tangenziale milanese e altre ancora (consulta su Ediltecnico.it la mappa delle infrastrutture comprese nel Decreto del Fare).
Saranno poi stanziati 300 milioni per un piano di riqualificazione e messa in sicurezza di porti, ponti e viadotti.

Ristrutturazioni nelle città più facili
Le opere di ristrutturazione nelle città saranno più facili: il Decreto del Fare consentirà negli interventi di demolizione e ricostruzione di attenersi solo al rispetto della volumetria precedente, allentando i vincoli sul rispetto della sagoma, fatte salve eventuali limitazioni presenti nei singoli PRG comunali (leggi anche su Ediltecnico.it Decreto del Fare in CdM, ecco le misure di semplificazione in edilizia)

Semplificazioni edilizie: agibilità anche parziali
Stop alle lungaggini burocratiche. Nel comunicato stampa rilasciato dal Governo al termine del CdM si legge infatti che “l’interessato che abbia bisogno della segnalazione di Inizio Attività può richiedere allo Sportello Unico di provvedere all’acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari all’intervento edilizio.
Il certificato di agibilità può essere richiesto anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché funzionalmente autonomi, qualora siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria.

Anche il DURC si semplifica
Per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture il DURC si potrà acquisire in via informatica e avrà una validità di 180 giorni.

Terre e rocce da scavo e materiali da riporto nel Decreto del Fare
Altre novità contenute nel Decreto del Fare riguardano le terre e rocce da scavo, i materiali da riporto e la gestione delle acque sotterranee.
Le disposizioni in materia di terre e rocce da scavo sono volte a semplificarne l’utilizzo, chiarendo i casi in cui è necessario il ricorso alle procedure di cui al d.m. n. 161/2012, contenente, tra l’altro, i criteri qualitativi che terre e rocce da scavo devono soddisfare per essere considerate sottoprodotti e non rifiuti.

Viene semplificata la disciplina dei materiali di riporto di cui al D.L. 2/2012, convertito con modificazioni dalla L. 28/2012 (Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale). Le nuove disposizioni chiariscono la definizione delle matrici materiali di riporto, specificandone la composizione, e prevede inoltre che le stesse siano soggette a test di cessione affinché possano essere considerate come sottoprodotti o rimosse dal luogo di scavo.

Le nuove disposizioni di semplificazione contenute nello schema del Decreto del Fare in materia di gestione delle acque di falda sotterranee estratte per fini di bonifica o messa in sicurezza dei siti contaminati (art. 243 del D.lgs. 152/2006) riducono gli oneri a carico degli operatori interessati e accelerano le procedure amministrative relative agli interventi.

Approvato il DDL Suolo
Buone notizie per la lotta alla cementificazione. Durante il CdM di sabato 15 giugno, infatti, è stato approvato un disegno di legge per il contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato.

L’intervento normativo ha queste finalità:
– contenimento del consumo di suolo,
– valorizzazione del suolo non edificato,
– promozione dell’attività agricola,
– valorizzazione del suolo come risorsa da tutelare anche ai fini di mitigazione prevenzione del rischio idrogeologico (leggi in proposito la nostra intervista all’ing. Soccodato del comitato scientifico di Esonda 2013 sul rischio idraulico e idrogeologico).

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