TASI 2015: l’enigma dei bollettini precompilati continua

Il 16 giugno (tra poco più di un mese) scade il termine per il pagamento della prima rata della TASI, il tributo sui servizi indivisibili che si configura di fatto come una vera e propria tassa sulla (prima) casa: ma qual è la notizia?

L’IFEL (Fondazione ANCI per la finanza locale) afferma infatti che la semplificazione delle procedure di pagamento della TASI mediante bollettino precompilato (con il bollettino stesso recapitato a domicilio) è nei fatti impossibile da attuare. E, cosa ancor più rilevante, non solo la legge non impone l’obbligo di spedire i bollettini di pagamento già predisposti, ma anche volendo è impossibile dare attuazione a questo adempimento per la TASI perché i Comuni non conoscono tutti i titolari e detentori degli immobili soggetti al prelievo.

È quindi caos TASI anche quest’anno? La risposta sembrerebbe purtroppo, anche per il 2015, positiva. Secondo le nuove disposizioni sarebbe compito del contribuente richiedere al Comune di appartenenza la spedizione del modulo con tutti i dati necessari. Nessuna indicazione, però, riguardo a quale sia l’ufficio a cui i cittadini debbano rivolgersi.

Leggi anche l’articolo Tasse sulla casa: la disciplina 2015 della base imponibile TASI.

Grandi problemi in arrivo pertanto soprattutto per i Comuni più grandi, non ancora attrezzati per fare fronte ai grandi numeri che la TASI impone. Una previsione su quanto potrebbe accadere, però, è possibile: lunghe code e attese interminabili agli sportelli.

L’unico consiglio per i cittadini è il seguente: rivolgersi ai Caf o ai commercialisti. 

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