Recinzioni per la tutela della privacy, è necessario il titolo edilizio?

Un cittadino, proprietario di un immobile, installa, per ragioni di tutela della privacy e della riservatezza data la natura collinare del terreno, dei pannelli di policarbonato rimovibili, alti circa m. 0,90, fissati mediante viti su paletti di ferro per un lunghezza di m. 10,00, collocati all’interno della recinzione preesistente e, sul lato ovest, un telo a mo’ di tappeto erboso alto m. 2,00 e lungo m. 23, sostenuto da paletti zincati posti sul terreno a distanza di m. 0,20 dalla recinzione di confine; ritiene tali opere qualificabili come recinzioni aventi la finalità di garantire la privacy della propria abitazione e, conseguentemente, eseguibili senza titolo edilizio.

Il Comune ritiene abusive le suddette opere perché realizzate senza il preventivo rilascio del permesso di costruire e/o della DIA; conseguentemente, ordina la demolizione.

Chi ha ragione? Il cittadino o il Comune?

Per approfondire la questione vi rimandiamo al nuovo caso risolto della rubrica “Chi ha ragione?” pubblicato oggi in home page

 

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